Gli amministratori comunali di Grosseto nelle scuole per parlare di legalità e costituzione.

La settimana è stata ricca di spunti di discussione nella nostra Città.

Un caso di bullismo, che ha trovato il suo epilogo giudiziario nelle aule del Tribunale di Firenze, ha posto sotto gli occhi di tutti, ancora una volta, una questione irrisolta e poco attenzionata dalla politica locale.
Ci sono domande mal poste alla politica, ce ne sono altre che la politica deve porsi.
Facile argomentare sulla scorta di un mal di pancia scaturito dallo sgomento di un fatto di cronaca che, fino a ieri, non interessava a nessuno.
Più difficile agire in un’ottica propositiva per cercare soluzioni ad un problema che riguarda le Istituzioni Scolastiche – che ne rispondono come abbiamo visto direttamente -, le famiglie – contro le quali è facile scagliarsi, i bambini ed i ragazzi, ai quali è nostro compito, di noi adulti e di noi rappresentanti delle Istituzioni e della Collettività tutta dare l’esempio e trovare la giusta strategia.

IL COMUNE NELLE SCUOLE

Proposta che il gruppo consigliare del Partito Democratico presenterà in Consiglio Comunale.

Quest’opposizione intende presentare un programma d’azione che l’attuale maggioranza e chi è deputato a riceverla saprà cogliere, oppure no. Bisogna portare gli amministratori comunali di Grosseto nelle scuole per parlare di legalità e costituzione.
I rappresentanti politici delle Istituzioni devono alzarsi dai tavoli cui siedono e si devono recare presso le scuole, dalle elementari alle secondarie di I grado. E’ importante farlo perché si parli di legalità, di rispetto delle regole, di conseguenze e di opportunità.
Sono certa che l’attuale maggioranza saprà cogliere l’invito a recarsi negli Istituti, con chi in quella sala consiliare siede,  e non per mere visite di cortesia o per la campagna di sensibilizzazione del momento o per la ricorrenza del giorno.
Si tratta di portare con sé un bagaglio di esperienze da trasmettere e di valori sui quali si fonda la nostra Costituzione ed il nostro vivere civile.
Un appuntamento programmato e con cadenza mensile in cui affrontare argomenti di quotidianità locale e non, attraverso le parole e gli strumenti più adatti agli interlocutori, anche coadiuvati con esperti. Ma non solo per i bambini ed i ragazzi.
Incontri cadenzati con le famiglie. Amministrazione comunale e amministrazioni scolastiche che si mettono a disposizione per lo scambio e per l’ascolto con gli adulti e le famiglie.

L’INDAGINE DEL COESO

Interessante e strettamente correlato a quest’argomento anche quanto evidenziato dall’indagine del Coeso Società della Salute circa la fascia di età adolescenziale ed il loro primo approccio con l’alcol. E’ emerso un dato tanto semplice e scontato, quanto sottovalutato: sensibilizzare ed informare serve! I ragazzi, se correttamente resi edotti degli effetti di sostanze come alcol e droghe, iniziano a farsi ed a porre qualche domanda ed in molti casi le risposte le trovano da soli, semplicemente ascoltando. Viene richiesta una maggiore puntualità da parte delle famiglie, per poter eliminare episodi di mala movida tra i ragazzi, soprattutto nel centro storico, nel corso del fine settimana. Certamente si tratta di un appello doveroso, ma non sufficiente ad arginare il problema che investe molteplici aspetti, e soprattutto è insufficiente a dare una risposta al perché questi giovani si spingano al consumo di binge drinking (più sostanze alcoliche in una stessa occasione), e siano carenti quanto a senso civico.
Forse, il problema alla base è: non siamo in grado di ascoltare questa generazione? Non sappiamo trasmettere loro cosa sia effettivamente il senso civico? Oppure non diamo loro qualcosa di più interessante da fare? O ancora non hanno abbastanza regole da rispettare?
Si avverte davvero un menefreghismo nei riguardi della collettività e del bene comune, o c’è menefreghismo nei loro confronti perché, poi, di fatto, sono consumatori di una società in cui, in molti casi, il prodotto da vendere sono loro stessi? E noi adulti questo lo sottovalutiamo?

IL TAVOLO PER LE POLITICHE GIOVANILI

Per queste domande, tra giovani e tra ragazzi ed Istituzioni, sarebbe necessario istituire un tavolo per le politiche giovanili, quale organo consultivo del Consiglio Comunale. Già operante presso altre amministrazioni, ed è volto, tra le altre cose, a prevenire l’isolamento giovanile e contribuire al miglioramento della vita di relazione della comunità locale favorendo lo scambio sociale e culturale tra le generazioni e sostenendo le idee e le energie dei giovani del Comune.
Proposte presentate alla città, che troveranno la loro concretezza nei modi e nelle forme opportune affinché possano essere discusse ed approvate.
Perché non tutti i politici e gli amministratori si girano dall’altra parte.
Ringrazio il Tirreno -Grosseto per lo spazio dedicatomi.
Gabriella Capone – Consigliera Partito Democratico Grosseto