Sono stata invitata in questa nuova veste di consigliera comunale alla cerimonia per la commemorazione della strage di Nassiriya. La Piazza piena di bambini e ragazzi. Sono cerimonie che emozionano. E oltre i discorsi, sono proprio i silenzi di questi giovani spettatori che colpiscono. Il loro rispetto alla presenza dei rappresentanti delle Istituzioni, Forze Armate e Forze dell’Ordine. Il loro omaggio nei riguardi di una Storia che gli viene raccontata e di quegli Uomini che oggi ricordiamo. La loro presenza, mi ha fatto sentire da un lato tanto piccola, quanto mi ha fatto sentire ancora di più l’importanza di quello che siamo chiamati a fare.
Ci sono episodi che hanno contrassegnato la Nostra Storia, che hanno visto uomini e donne, che per scelta hanno intrapreso una professione, perdere la vita in stragi come quella di Nassiriya. Che le scuole interrompano le consuete attività didattiche, per dedicare una mattinata al ricordo, è qualcosa di importante. Fa comprendere agli alunni che c’è qualcosa che impone talvolta di fermarsi ed ascoltare, e quel qualcosa è l’impegno che da cittadini si manifesta verso se stessi e verso una Comunità. Unita tutta, oltre ogni appartenenza e ragione, nell’abbraccio alle famiglie che quegli uomini e quelle donne hanno perso. Insieme nel ricordo e nello studio di pagine di libri di Storia che parlano di Noi e di Persone, impegnate direttamente in un conflitto, che tutto il resto del mondo guardava attraverso i telegiornali e la televisione.
Commemorazione strage di Nassiriya
Come Nassiriya tantissime altre storie di guerra e di pace, di risoluzione di conflitti e di diritti negati.
Le commemorazioni ricordano, la scuola insegna, il mondo continua a inciampare sugli stessi errori, nonostante tutto. Ma ciò non deve fermare la ricerca di una democrazia in ogni parte del mondo, perché ogni individuo si senta e sia effettivamente libero.