PREMESSA
Affermare che una priorità dell’Amministrazione Comunale debba essere la salvaguardia dell’ambiente e dei diritti degli animali potrebbe sembrare banale e scontato. Così come sostenere che agli animali stessi debba essere garantita tutela ed assistenza. Non è così.
Le tematiche ambientali sono vaste. Complesse. Non basta dire: non inquiniamo, differenziamo i rifiuti, conteniamo gli sprechi, riutilizziamo, ricicliamo etc…
Le politiche ambientali investono in contemporanea, a mio avviso, i vari ambiti d’intervento di un’amministrazione. Non si tratta di affidare ad un settore specifico il compito di occuparsene.
Ambizione di un Consiglio Comunale deve essere, invece , quello di portare avanti quelle proposte ed istanze che necessitano di valutazione a 360°, proprio perché l’ambiente, il dare priorità alla salvaguardia delle aree protette, della fauna, della flora, degli spazi verdi significa interrogarsi su ogni passo o azione che abbia riflessi sul nostro territorio. La qualità del vivere si traduce nelle scelte consapevoli che gli amministratori adotteranno.
La situazione normativa nazionale non è sufficiente ad assicurare a livello locale una corretta attuazione programmatico-normativa degli interventi che impattano sull’ambiente. Un’amministrazione locale deve partire dai bisogni, dalle reali necessità, deve porsi degli interrogativi.
Ambiente non è solo verde e territorio; chi agisce per salvaguardare il posto dove vive ha necessariamente a cuore anche i diritti degli animali. Esistono anche quelli e vanno rispettati. Come farlo?
Dando delle risposte a chi ha esigenze vere, perché gli animali sono parte integrante della propria famiglia.
AMBIENTE E DIRITTI DEGLI ANIMALI: LE MIE PROPOSTE
Parlando con molti proprietari di cani, ad esempio, mi sono posta la domanda se a Grosseto ci siano sufficienti aree attrezzate pubbliche per essi.
Si guardino le nostre spiagge: dog. Beach con assistenza veterinaria e presenza di educatori cinofili. Forse bisognerebbe pensarci ed integrare l’offerta a chi potrebbe usufruirne.
Canili e gattili e strutture convenzionate: estendere la possibilità alle associazioni a tutela degli animali di poter cooperare alla gestione? Sarebbe possibile?
Animali randagi ed abbandonati. Guardiamo all’adozione dei cani: incentivarla. Come?
Attraverso, per esempio, visite guidate, giornate open day che mirino ad una campagna di sensibilizzazione sul perché e cosa comporti adottare un cane; un maggiore utilizzo dei canali social; orari di apertura più elastici delle strutture.
E ipotizzare spese mediche rimborsabili per coloro che adottano un cane?
Adottare è un gesto di amore. Ma la cura di un cane comporta non solo impegno morale ed affettivo, anche un impegno di spesa. È disincentivante per un cittadino sapere che adottando un cane significa dover sostenere i costi derivanti dalle vaccinazioni e da tutto ciò che si rende necessario per tutelarne la salute.
Per chi fa la scelta di accogliere un cucciolo randagio o abbandonato, credo che dovrebbe essere garantito un sostegno da parte dell’amministrazione comunale. Perché una scelta d’amore non è necessariamente un impegno di spesa, specie laddove ciò non sia possibile.
Non discriminiamo la possibilità di adottare. E’ un atto di amore, non un lusso.
Abbiamo un’ambulanza per soccorso animali con volontari formati ad hoc ed almeno un veterinario disponibile h 24? No? Pensiamoci.
Recupero animali vaganti. Ci sono associazioni convenzionate deputate a farlo. Sarebbe opportuno formare dei volontari cui l’amministrazione comunale possa comunque fare riferimento, in caso di necessità?
AMBIENTE E DIRITTI DEGLI ANIMALI: CONCLUSIONI
Questi sono degli interrogativi che naturalmente si sollevano, ma ce ne sono molti altri.
A queste domande non si potrà dare una risposta concreta se non ci si siede attorno ad un tavolo per attribuire la giusta considerazione alla tutela dei diritti degli animali e di guardare all’ambiente circostante come necessario e come punto di partenza per ogni decisione presa, per la città e per la comunità.
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