Da “terra di nessuno” a “terra a non di cui ci si disinteressa” c’è una bella differenza.
Etichettiamo un quartiere o una via della città considerandola il Bronx, “la terra di nessuno”, eppure quella terra è di qualcuno e non solo dei cittadini che vi abitano, ma è di tutti coloro che vi lavorano.
Poniamo l’attenzione soltanto su tutti quelli che sono i lati negativi che raccolgono l’attenzione, senza – però – fare qualche necessaria considerazione: gli episodi di violenza, risse, aggressioni, liti, baby gang, furti, rapine, danneggiamenti… negli ultimi mesi, negli ultimi anni, non si sono verificati solo e soltanto nella famosa via Roma e limitrofe, ma anche sulle mura di Grosseto, via Oberdan, nel pieno centro storico, Via Carducci, Piazza S. Francesco, Piazza della Palma etc.
Luoghi della città per lo più concentrati all’interno e nelle immediate vicinanze del “salotto” buono, di Grosseto.
Ed è controverso che proprio il centro cittadino, le sue vie più conosciute, più sviluppate, più articolate tra residenti, lavoratori, turisti, primeggino per il forte senso di insicurezza da parte dei cittadini. Non è più neppure una questione di orari notturni, in cui ci si sente più indifesi, complice il buio e la scarsa illuminazione. L’insicurezza accompagna i cittadini nella loro quotidianità diurna, nel passeggiare il proprio animale domestico, nell’accompagnare il proprio figlio a scuola, nel recarsi presso gli uffici .
In quelle “terre di nessuno”, in ore diurne, tantissimi professionisti, imprenditori, hanno scelto di riqualificare quella zona, di darne un senso, attribuirle un valore diverso rispetto a quello che oggi le si dà.
Ci sono tantissimi negozi, tanti commercianti che sono danneggiati più dall’etichetta che viene data a “via Roma”, che non dai fatti che accadono.
Attribuiamo la colpa alla riqualificazione urbana, che NON c’è, se non a cura di privati.
Non possiamo sperare che un presidio qua e là combatti la criminalità.
Non possiamo colmare le buche, creando solchi ancora più netti tra la realtà dei fatti e la percezione che domina il dibattito cittadino.
Perché ridurre le argomentazione ed attribuire colpe, oramai frutto di luoghi comuni, non dà risposte a nessuno, neppure a quella terra che, sarà anche di nessuno “per qualcuno”, ma è dei cittadini.
Ciò che deve interessare è creare le condizioni perché la violenza non trovi terreno fertile e non vi siano condizioni ambientali che possano in qualche maniera assecondarla. L’ambiente urbano è la prima forma di contrasto alla criminalità, la #riqualificazione, la #partecipazione, la #collaborazione, la #quotidianità,la #rigenerazioneurbana.
Ci sono immobili bellissimi in via Roma, tra i più storici ed eleganti della città. Trattiamola con eleganza e rispetto, perché continuando a denigrarla saremo ancora più complici del fallimento.